Restructuring: BNL – BNP Paribas e KPMG vincono i Finance Community Awards
Ieri sera il sito Finance Community , considerato il punto di riferimento per l’informazione e l’approfondimento del mondo finanziario, ha voluto premiare i professionisti ed i team che si sono contraddistinti in questo particolare e difficile settore.
Nel comparto del restructuring sono stati premiati Paolo Ragni (nella foto con il suo braccio destro Salvatore Lombardo), Responsabile Affari Speciali di BNL – BNP Paribas e KPMG Advisory, rispettivamente come professionista e come team dell’anno.
In particolare, per BNL – BNP Paribas, si tratta di una vittoria per il secondo anno consecutivo, in quanto, nella scorsa edizione, era stato premiato quale miglior team di restructuring, proprio quello guidato da Paolo Ragni. Nelle motivazioni del premio 2016 si evidenziano l’esperienza del professionista e la riconosciuta capacità di intravedere soluzioni innovative.
Per KPMG advisory, il premio viene riconosciuto al team coordinato da Paolo Bonanni (tra i finalisti del premio come professionista dell’anno) in quanto ha realizzato, nel corso del 2016, il maggior numero di ristrutturazioni. I professionisti di cui si compone, recita la motivazione al premio, sono molto conosciuti e stimati dal mercato. Sul palco a ritirare il premio, oltre a Federico Bonanni, Dario Arban, Mario Sacchio Lodispoto, Marco Brugola e Alessandro Bellia.
La necessità di avere professionisti competenti e con una visione innovativa in questo ambito lo dimostrano i numeri del rapporto mensile ABI di ottobre 2016. In tale documento si evidenza che le sofferenze nette, ossia al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse, a fine agosto 2016 ammontano a 84,7 miliardi di euro mentre il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,76% . A tal proposito, si ricorda che tale rapporto prima dell’inizio della crisi ammontava appena al 0,86%. Secondo Giovanni Bossi, l’ad di Banca Ifis, specializzata nel loro acquisto sul mercato, il livello fisiologico tra sofferenze e impieghi deve essere di circa il 2%, ossia circa 40 miliardi netti per il sistema. Ci sono, pertanto, quasi 45 miliardi che ballano, e sono quelli da elidere, con accantonamenti, con vendite o proprio con mirate operazioni di restructuring.